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Perché dovremmo praticare la coscienza di Krishna?

Praticare la coscienza di Krishna – cantando Hare Krishna, leggendo la Bhagavad-Gita e gustando il cibo offerto a Krishna, ad esempio – ci libera dalla paura della morte, poiché impariamo che l’anima non muore mai. Diventiamo consapevoli della nostra relazione con la Persona Suprema, Krishna, e sentiamo la Sua amorevole presenza nella nostra vita. Quando facciamo degli sforzi per elevare la nostra coscienza in questo modo, i dolori temporanei di questo mondo non ci causano tanta sofferenza, perché sappiamo che siamo eterni, e che tutto è sotto il controllo di Dio. Diventiamo anche più pacifici, perché praticare la coscienza di Krishna ci libera dal desiderio per i piaceri temporanei, che alla fine causano molta sofferenza; infatti rimaniamo delusi o soffriamo non appena il piacere inevitabilmente finisce.

L’obiettivo della vita umana è risvegliare il nostro originale e puro amore per Dio, Krishna. Noi, anime spirituali, esistiamo per avere un'intima relazione d’amore con Lui. Non potremo mai essere felici rigettando quella relazione e negando la nostra vera natura.

Le cose che facciamo in questo mondo indicano la nostra vera, eterna natura. Dobbiamo amare; è inevitabile. Avendo abbandonato Krishna, proviamo a soddisfare il nostro bisogno di amare ed essere amati cercando la relazioni ideali in questo mondo. Ma qua gli scambi d’amore non sono mai perfetti e non possono durare in eterno.

Siamo tutti esseri spirituali, eterni frammenti di Krishna, quindi è naturale comportarsi in questo modo. Non si dovrebbe mai abbandonare la pratica spirituale. È l’unica attività che garantisce il successo della vita, nient’altro potrà soddisfarci. Tutto ciò che esiste nel mondo materiale andrebbe utilizzato per rafforzare la nostra relazione con Krishna. La vita umana è la nostra opportunità di ristabilire quella relazione. Questo dovrebbe essere lo scopo della nostra vita, e anche se pensiamo di non praticare perfettamente il Bhakti Yoga, Krishna apprezza i nostri sforzi.

Poiché l’amore comprende il servizio, il puro amore per Dio è chiamato servizio devozionale, o Bhakti. Il risultato del praticare la coscienza di Krishna è che scopriamo il nostro puro sé, come eterni e felici servitori di Krishna. In questo stato estatico, risvegliamo la nostra reale e permanente esistenza nel mondo spirituale, che è la nostra vera casa.

 

Fonti: www.krishna.com

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